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Pistoia, 28 Settembre 2013.

Pavia
La macchina da scrivere di Manganelli, la mitica Patrizia, occhieggia in vetrina alla libreria Les Bouquinistes. Altri oggetti manganelliani - foto, libri, cartoline - fugano ogni dubbio: oggi si parla del Manga.
Entriamo, eccolo che incombe, esonda. Cartoline e foto: le prime raccolte (alcune persino scritte, affrancate e mai spedite), le seconde scattate, durante i suoi viaggi. Oriente ci guarda da destra, da sinistra risponde Norvegia.
Il tema è chiaro: si parla di Manganelli e il viaggio.
Il viaggiatore più sedentario dell'universo all'improvviso ha scoperto il mondo: quello vero, non solo quello degli atlanti del Touring dove «l'Italia è verde, la Francia rossa e l'Inghilterra arancione».
Si presentano tre libri: «Viaggio in Abruzzo con Manganelli» un diario, un reportage un dietro la quinte, scritto da Pino Coscetta, che in Abruzzo con Manganelli ci andò davvero. Fu il suo «automedonte» durante un lungo viaggio commissionato dal Messaggero: è un guardare dal buco della serratura il «genio» al lavoro. Illuminante ed emozionante.
Doveva esserci l'autore, Coscetta appunto, ma un problema di salute ha reso impossibile la sua partecipazione. Lietta Manganelli nella doppia veste di figlia del Manga e di pseudo-Coscetta ha tentato di non farlo sfigurare.
Viola Papetti, che con Manganelli ha diviso tanto, presenta uno, anzi due libri suoi su Manganelli. Uno splendido «Viaggio in Africa» da lei magistralmente curato, e poi letteralmente scomparso: Adelphi nel 2007 lo pubblica come strenna natalizia per gli amici e poi non lo pubblica più. Il libro è ormai introvabile... o meglio è trovabile, ma in francese; i francesi hanno comprato i diritti, l'hanno fatto tradurre e pubblicato. Parabola significa: se volete leggere il «Viaggio in Africa» studiate il francese.
Sempre Viola Papetti presenta poi il suo delizioso «Gli Straccali di Manganelli»:io oso definirlo non un viaggio «di» Manganelli, ma un viaggio «intorno» a Manganelli. Un viaggio intorno al Manganelli quotidiano, uomo, scrittore, viaggiatore, un Manganelli a tutto tondo, un viaggio che solo lei poteva fare.
Giorgio Biferali, giovane studioso appassionato di Manganelli (chi ha detto che il Manga sia ormai superato, o che sia un autore di nicchia?) ha presentato due testi che mai avremmo osato definire «libri di viaggio»: «Hilarotragoedia», e «Dall'inferno» e li ha fatti riscoprire al pubblico che certamente poi si sarà precipitato a rileggerli in questa nuova ottica.
Paolo Albani, ormai nominato «sherpa» manganelliano in quanto utilizzato per spostamento pesi, sempre rigorosamente manganelliani, ha letto, da par suo, la bellissima recensione di Pietro Citati a «Cina ed altri orienti», che inoltre dà la spiegazione alla nomea di «viaggiatore sedentario» attribuita al Manga.
Piacevolissima atmosfera, padroni di casa adorabili: sembrava più un incontro fra amici che un evento pubblico. Un delizioso buffet e, dulcis in fundo, non solo un'ottima torta, ma il filmato del «Viaggio in Norvegia» di Manganelli. Bellissimo, coinvolgente, attualissimo, intenso, profondo e chi più ne ha più ne metta, che la Rai ha forse dimenticato di avere nei suoi archivi, ma gli appassionati no.
Pubblico soddisfatto e forse un po' stranito, ospiti felici e commossi. Il Manga ringrazia.

Les Bouquinistes


Vetrina di Les Bouquinistes per l'evento «Manganelli e il viaggio»...

...vetrina da un altro angolo

Esposizione di libri di Manganelli...

...in altre lingue...

...e ancora libri... tutti e solo del Manga.

La libreria inizia a riempirsi
 
 

Veduta d'insieme con sullo sfondo i tre relatori: da sinistra Viola Papetti, Giorgio Biferali e Lietta Manganelli

I relatori si alternano nella lettura e discorrono col pubblico

Viola Papetti e Lietta Manganelli si scambiano impressioni ed emozioni

I relatori ascoltano Paolo Albani che legge una recensione di Pietro Citati